LA MANO E I SUOI SIMBOLI LA DEA MADRE SACRIFICATRICE E RIGENERATRICE
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Quale importante rituale l'uomo preistorico ha messo in atto rappresentando mani emblematiche, isolate in nicchie, in grotte come quelle di Gargas o Cosquer?
Perché hanno usato questo simbolo per rappresentare e venerare la Dea Madre, in posizione accovacciata, come sacrificatrice dei vivi e rigeneratrice dei morti?
Qual è il legame sacro tra la sua posizione accovacciata e i fluidi raffigurati che sgorgano dalla sua vagina? Che cosa significano?
In che modo la mano di Fatma e la sua diretta associazione con le dee madri arcaiche Tanit e Anat e i loro simboli della mano e del triangolo ci permettono di sollevare il velo su questo mistero più ancestrale del simbolo della mano? In che modo il rito associato alla mano era particolarmente abietto? Chi è la donna che si cela dietro i volti avatar di queste due dee-madri primordiali?
Perché il simbolo del triangolo di Tanit è strettamente associato ai simboli del sole nella luna, dell'occhio, del segno della provvidenza (l'occhio nella piramide) adottati dai massoni e dagli Illuminati? Così come i simboli egizi dell'Ankh, del nodo Tyet e della croce?
Perché il simbolo della mano è associato anche a un gufo? Di chi è l'avatar di questo gufo? Perché secondo lei il simbolo del quadrato e del compasso dei massoni deriva dal simbolo del gufo?
Che cosa ci dicono le etimologie delle diverse parole che indicano la mano in geroglifico e in sumero sui loro profondi significati simbolici?
Perché possiamo dire che il simbolismo preistorico e antico della mano sono la stessa cosa? Che le mani di Fatma, Tanit e Anat sono strettamente identiche per natura e significato alle mani preistoriche di Cargas e Cosquer?
Immergetevi con me nelle 430 pagine di questo libro e scoprite la soluzione estremamente ben documentata di uno dei più grandi misteri sacri della storia e della preistoria, quello della mano aperta e dei simboli ad essa associati, che cambierà per sempre la vostra visione della religione preistorica, dei suoi popoli, dei suoi riti, delle sue credenze e della sua profonda influenza fino ai giorni nostri.
Perché hanno usato questo simbolo per rappresentare e venerare la Dea Madre, in posizione accovacciata, come sacrificatrice dei vivi e rigeneratrice dei morti?
Qual è il legame sacro tra la sua posizione accovacciata e i fluidi raffigurati che sgorgano dalla sua vagina? Che cosa significano?
In che modo la mano di Fatma e la sua diretta associazione con le dee madri arcaiche Tanit e Anat e i loro simboli della mano e del triangolo ci permettono di sollevare il velo su questo mistero più ancestrale del simbolo della mano? In che modo il rito associato alla mano era particolarmente abietto? Chi è la donna che si cela dietro i volti avatar di queste due dee-madri primordiali?
Perché il simbolo del triangolo di Tanit è strettamente associato ai simboli del sole nella luna, dell'occhio, del segno della provvidenza (l'occhio nella piramide) adottati dai massoni e dagli Illuminati? Così come i simboli egizi dell'Ankh, del nodo Tyet e della croce?
Perché il simbolo della mano è associato anche a un gufo? Di chi è l'avatar di questo gufo? Perché secondo lei il simbolo del quadrato e del compasso dei massoni deriva dal simbolo del gufo?
Che cosa ci dicono le etimologie delle diverse parole che indicano la mano in geroglifico e in sumero sui loro profondi significati simbolici?
Perché possiamo dire che il simbolismo preistorico e antico della mano sono la stessa cosa? Che le mani di Fatma, Tanit e Anat sono strettamente identiche per natura e significato alle mani preistoriche di Cargas e Cosquer?
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